Si fa sempre più marcata la linea di divisione tra amari cosiddetti morbidi (dolci, per la presenza di zucchero) ed amari originali, che negli ultimi anni rappresentano una sorta di nicchia. Gli amari amari.
Che siano morbidi o originali, chiari o scuri, nazionali o di importazione, il trend registrato negli ultimi anni vede gli amari tornare prepotentemente alla ribalta sopratutto tra i giovani, veri e propri nuovi consumatori di un prodotto ormai sdoganato che nel pre-pasto, non solo nel post.
L’amaro Strega, ultimo dei prodotti della centenaria produzione di casa Alberti, appartiene decisamente alla categoria degli amari tradizionali, portando con se l’universo inconfondibile dei sapori tradizionali dello Strega, con China, Genziana e e Rabarbaro.
COME SI SERVE
Perfetto a fine pasto, non resiste al richiamo dell’aperitivo. Va sicuramente servito freddo di congelatore, anche se qualcuno della vecchia scuola lo preferisce a temperatura ambiente. Chi vuole può mettere anche i bicchierini in congelatore, ma non è un passaggio indispensabile.
CON COSA SI SERVE
Per restare nel cerchio della tradizione, possiamo pensare di servire l’amaro Strega sicuramente con un dolce o a del cioccolato, magari aromatizzato all’arancia che è presente nell’amaro. Ma possiamo tranquillamente abbinare un goccio di amaro Strega con al frutta, singola o in Macedonia. I più esperti (ed arditi!) in cucina possono anche usarlo nelle portate principali. E’ un’ipotesi non resta, sopratutto visti gl ultimi sviluppi della tenenza culinaria generale.
SI PUO’ MIXARE?
Per andare sul classico, si può mixare Amaro Strega con dell’acqua tonica: 1/3 amaro, 2/3 acqua tonica. Se gradite l’abbinamento argentino Fernet/coca, provate a mixarlo con la Coca-Cola, con le stesse proporzioni dell’acqua tonica.